Un pigmento delle saline potrebbe curare il cancro?

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Jul 28, 2023

Un pigmento delle saline potrebbe curare il cancro?

Researchers have identified the anti-cancer capacity of a pigment present in the

I ricercatori hanno identificato la capacità antitumorale di un pigmento presente nelle saline di Santa Pola, nella Spagna orientale.

Il pigmento è prodotto da alcuni microrganismi, gli 'archaea alofili', per proteggersi dal sole, e la sua capacità antitumorale è stata testata in diversi tipi di cancro al seno.

Lo studio si è svolto presso il gruppo di ricerca di biochimica applicata dell'Università di Alicante⁠ in Spagna, in collaborazione con ricercatori dell'Ospedale Universitario di Alicante Dr. Balmis (HGUDB) e dell'Istituto di ricerca biomedica e sanitaria di Alicante (ISABIAL)⁠.

La Salinas de Santa Pola, o le saline di Santa Pola, si trovano appena a sud di Alicante.

La professoressa di biologia e direttrice del gruppo, Rosa María Martínez, ha affermato che l'importante scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Scientific Reports, è iniziata con lo sviluppo della tesi di dottorato di Micaela Giani. Lì ha dimostrato, attraverso test in vitro, l’attività antiossidante del pigmento e il suo effetto sugli enzimi (biocatalizzatori) coinvolti in patologie come il diabete e la sindrome metabolica.

Dopo che questi risultati furono resi pubblici, si chiesero cosa sarebbe successo se avessero aggiunto il pigmento delle saline alle cellule tumorali, partendo dall’ipotesi che, essendo un pigmento con un’attività antiossidante quasi 300 volte superiore a quella di altri antiossidanti, potesse limitare la capacità di queste cellule di crescere e riprodursi.

In questa seconda fase, il gruppo di ricerca ha lavorato in collaborazione con Gloria Peiró, patologa dell'HGUDB e docente presso il Dipartimento di Biotecnologia dell'UA, e Yoel Genaro Montoyo-Pujol, PhD in Scienze sperimentali e biosanitarie e ricercatore dell'UA. Entrambi gli scienziati appartengono al gruppo di ricerca sul cancro al seno e sull'immunologia dell'ISABIAL.

Grazie alla collaborazione, l'effetto di questo pigmento potrebbe essere testato in vitro in linee cellulari che rappresentano diversi fenotipi intrinseci di cancro al seno e una linea di tessuto mammario sano. Secondo Martínez sono giunti alla conclusione che, in determinate dosi, il pigmento non provoca alcun effetto dannoso sulle cellule sane, ma limita la capacità di crescita delle cellule neoplastiche. Ha inoltre sottolineato che questa scoperta apre le porte alla biomedicina, alla progettazione di nuove strategie per combattere il cancro basate sull'uso di composti naturali, che non sono dannosi per l'organismo.

Gli archaea alofili sono microrganismi estremofili che richiedono un ambiente ipersalino per prosperare, quindi si trovano principalmente nelle paludi salmastre costiere, nelle paludi salmastre interne o nei laghi ipersalini. Questi microrganismi sintetizzano un raro pigmento carotenoide C50 chiamato batteriorruberina (BR) e i suoi derivati ​​monoanidrobacterioruberina (MABR) e bisanidrobacterioruberina (BABR).

Sulla base di questa scoperta, secondo i ricercatori, ci sono diverse nuove linee di ricerca da seguire, a partire dall'estensione dello studio con diverse linee cellulari di altri tipi di tumori, per proseguire con test su campioni di tessuto provenienti da biopsie o campioni chirurgici, al fine di progettare possibili protocolli di trattamento utilizzando questo pigmento delle saline, per poi passare agli studi sugli animali prima di raggiungere l’uso clinico nei pazienti.

I ricercatori hanno identificato la capacità antitumorale di un pigmento presente nelle saline di Santa Pola, nella Spagna orientale.